Descrizione
Il periodo di maggiore concentrazione di genti è quello a cavallo tra il Tardo eneolitico e lâAntica EtĂ del Bronzo: questa fase è stata riconosciuta anche sulla Rocca di Entella e ad essa può ascriversi anche la comparsa di una facies culturale peculiare, quella cioè del Bicchiere Campaniforme che, nata nella penisola iberica, da lĂŹ si diffuse in molte zone dâEuropa dando vita a un fenomeno la cui portata storico-culturale è ancora oggi leggibile solo in chiave fortemente problematica.
A partire dallâEtĂ del Ferro, ma soprattutto per lâetĂ arcaica, la storia dellâarea è risultata fortemente condizionata dal famoso passo di Tucidide (Tuc.VI, 2) in cui si ricostruisce la complessa composizione etnica delle popolazioni stabilmente insediate in etĂ storica nella parte occidentale dellâisola: accanto a Fenici, Sicani e Greci lo storico ateniese pone gli Elimi, Troiani scampati agli Achei e approdati in Sicilia, dove si stabilirono ai confini dei Sicani e a quelli si unirono, fondando Erice e Segesta .
Lâevidenza letteraria e storica non è tuttavia pienamente sostenuta dai risultati 9 della ricerca archeologica: gli aspetti di cultura materiale che connotano gli insediamenti dellâarea considerata âelimaâ, quella cioè a Ovest del Fiume Belice, compresa lâelima Entella, non si discostano infatti dalle coeve produzioni di altre parti dellâisola nĂŠ si distinguono per peculiaritĂ evidenti, anche se rimane da approfondire il tema della lingua, attestata principalmente a Segesta, una lingua anellenica scritta in caratteri greci.
Rispetto allâorganizzazione del territorio in etĂ arcaica e classica (VII-V sec. a.C.), che vede lâemergere di grossi agglomerati urbani, tra il IV e il III sec. a.C. si registra unâesplosione del popolamento con una fitta rete di siti, anche di piccole dimensioni, sparsi nel territorio e in qualche modo collegati a Entella, articolati lungo assi viari principali.
Dopo un periodo di crisi, coincidente con gli avvenimenti della prima guerra punica, una ripresa del popolamento si ha nel corso del II sec. a.C., in coincidenza con la romanizzazione del territorio.
Tra la prima e la media etĂ imperiale (I a. C.-III d.C.) gli insediamenti, sempre numerosi, si distribuiscono principalmente lungo le vallate fluviali, sia in posizione di fondovalle che lungo i versanti che li delimitano. In concomitanza con il declino della cittĂ sulla Rocca dâEntella si assiste dunque ad uno sviluppo del popolamento rurale anche se alcuni degli insediamenti si esauriscono nel corso del II sec. d.C.
In etĂ tardo antica (IV-VII sec. d.C.) lâintero territorio intorno ad Entella appare ancora densamente abitato: per alcuni siti si registra continuitĂ di vita con i periodi precedenti, altri insediamenti vengono invece fondati ex novo privilegiando le zone vicine a corsi dâacqua o sorgenti. Molti di questi insediamenti, tuttavia, concludono la loro vita nellâarco del V sec. d.C.
Assai complessa è la lettura dellâassetto insediativo del territorio in etĂ bizantina e ancora piĂš complicato comprenderne i mutamenti a seguito della conquista musulmana nella metĂ del IX secolo.
Per oltre un secolo, infatti, si apre per lâintera isola un periodo cruciale che coincide con lâaffermazione della presenza islamica. Gli insediamenti nel territorio di Entella si distribuiscono in maniera omogenea e sembrano tutti dipendere, in qualche modo, dalla risorta cittĂ sulla Rocca.
La fine del X e lâinizio dellâXI secolo coincidono con un deciso ripopolamento del territorio, mentre una leggera contrazione si avverte nel XII secolo. La crisi di Entella e dellâintero territorio, tuttavia, diverrĂ irreversibile nel XIII secolo quando le roccaforti della Valle del Belice si trasformeranno in ridotti della resistenza musulmana: un periodo che si concluderĂ con la distruzione definitiva di Entella e con lâabbandono del territorio.
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